La preistoria in cucina. Ovvero un insieme di caccia, raccolta e istinto di sopravvivenza.
La storia del cibo e della gastronomia in genere è, infatti, un percorso. legato strettamente agli avvenimenti che hanno scandito il comportamento umano nel corso dei secoli.
La ricerca del cibo e la lotta per procurarselo hanno spesso determinato la crescita (o la scomparsa) di intere civiltà. Dando origine a guerre sanguinose e grandi migrazioni di popoli.
Ho deciso di analizzare l’intera storia della Gastronomia e di dividerla in “puntate”, ovvero in capitoli.
La nostra storia inizia, quindi, dalla preistoria.
Il tempo in cui la cucina era agli albori e l’uomo mangiava davvero solamente per sopravvivere.
LA PREISTORIA IN CUCINA. TUTTO HA INIZIO DA QUI..
Fino al 10.000 a.C. l’uomo fu poco più di un predatore e viveva secondo la legge della giungla. Cacciando animali, pescando pesci e raccogliendo frutti dagli alberi e radici dal terreno.
Parlare di “cucina” nel senso stretto della parola, durante il Paleolitico o il Mesolitico, è decisamente azzardato.
A quel tempo i nostri antenati già utilizzavano quotidianamente il fuoco, elemento fondamentale per passare dal semplice nutrirsi di alimenti crudi, strappati o sbranati con i denti, al più gustoso consumo di cibi fatti arrostire alla fiamma viva.
In questo modo carni, pesci e verdure divennero più teneri e digeribili, acquisendo un gusto decisamente appetitoso.
IL NEOLITICO E LA CUCINA. E’ PROPRIO IN QUEST’EPOCA CHE NASCONO LE PRIME RUDIMENTALI “TECNICHE”!
Di vera e propria pratica gastronomica si può cominciare a parlare solo con l’arrivo del Neolitico.
Circa 10.000 anni fa. Da un’economia di raccolta, improntata sulla ricerca nomade dei mezzi di sussistenza, l’uomo, attraverso l’addomesticamento degli animali e la scoperta dell’agricoltura, approdò a un’economia di produzione del cibo, basata su una forma di vita stanziale.
Nacquero così l’agricoltura e l’allevamento del bestiame, e conseguentemente comparvero i latticini e i cereali (avena, miglio, farro, orzo, frumento).
L’ANTENATO DEL PANE. UNA SPECIE DI POLENTA COTTA SU PIETRE ROVENTI!
L’uomo del Neolitico non conosceva ancora il pane, ma con l’avvento dei cereali raggiunse uno stadio di pre-panificazione, preparando semplici polente fatte di semi rozzamente frantumati e cotti in acqua riscaldata con pietre roventi.
Successivamente, inventò un altro modo di cuocere gli sfarinati. Ne fece un impasto con acqua e lo adagiò su pietre concave riscaldate oppure sotto la cenere. Ottenendo delle primitive “focacce”, ottime anche come riserva alimentare.
LA TERRACOTTA FU LA PRIMA SVOLTA. NACQUERO LE PENTOLE..
La scoperta della terracotta, avvenuta nel Neolitico, consentì poi la costruzione dei primi contenitori che potessero sopportare la fiamma viva.
Da quel momento imparare a bollire gli alimenti nell’acqua fu quasi immediato.
Le prime “zuppe” della storia erano molto simili ai brodi attuali. A base di cereali, carni, vegetali, radici, legumi, insaporiti con erbe profumate.